Outdoor Education
L’Outdoor
Education
di Federica Mangiafico
Outdoor Education significa letteralmente “educazione all’aperto” e comprende tutte quelle attività educative finalizzate alla crescita di bambini e ragazzi, che vengono svolte all’aperto in un bosco, ad esempio, da scuole o associazioni. In questi ultimi anni le scuole in natura stanno accrescendo la loro popolarità su tutto il territorio nazionale, grazie alle famiglie che si rendono conto che far vivere ai propri figli esperienze naturalistiche insieme ai propri coetanei è utile ad arricchire le capacità sociali dei bambini.
In queste tipologie di scuola si cerca di orientare i bambini verso un mondo “naturale”, lontano dagli effetti tecnologici imposti dalla società odierna.
I bambini “imparano facendo” attraverso diverse esperienze che stimolano la curiosità, l’immaginazione, l’autonomia e la creatività, immersi in un ambiente naturale che si caratterizza per la diversità e per la ricchezza: una stanza da gioco senza limiti né confini strutturali, piena di avventure e segreti. In natura, infatti, il bambino può sperimentare, scoprire, inventare, creare, attraverso il movimento e l’attività corporea e contemporaneamente, sperimenta sé stesso, con i suoi limiti e le sue potenzialità. È scientificamente provato che lo stare all’aria aperta è salutare, migliora le facoltà motorie e di apprendimento, stimola lo sviluppo di tutti i sensi e induce i bambini ad avere fiducia e coraggio nelle proprie capacità e a conoscere i propri limiti.
Una lezione di scienze naturali eseguita all’aria aperta è ben diversa da quelle classiche realizzate in classe, sui libri. Ciò rende i bambini partecipi e più attenti, desiderosi di apprendere con maggior entusiasmo. Bambini che hanno paura degli insetti, ad esempio, spesso cambiano idea grazie alla conoscenza diretta che poi li incuriosisce.
Osservare e vivere in mezzo alla natura, in stretta relazione con essa, trasportano il bambino verso la scoperta di situazioni che dentro una classe non sarebbero possibili: correre a piedi nudi sull’erba, arrampicarsi sugli alberi, avere incontri ravvicinati con gli animali, saltare su tronchi di alberi caduti, evitare ostacoli o saltare dentro le pozzanghere, giocare con il fango, ascoltare e osservare il bosco, sono tutte attività che allenano e favoriscono le abilità grosso e fino motorie.
La mia esperienza presso la scuola in natura “Bimbi Naturali”, situata nell’entroterra ibleo, tra Canicattini Bagni e Palazzolo Acreide, è iniziata un anno fa, quasi per caso. Bimbi naturali è un progetto sperimentale di scuola parentale nato nel 2020 e comprende la sezione dell’infanzia (2-5 anni) e la sezione di scuola primaria (6-11 anni).
Gli obiettivi principali di questo progetto sono: – Far crescere i bambini felici, equilibrati, autonomi e sicuri, con una sana autostima e buone competenze sociali ed emotive. – Migliorare la salute psico-fisica attraverso il movimento all’aria aperta e il gioco libero, innalzando fisiologicamente le difese immunitarie. – Valorizzare l’apprendimento attraverso i sensi e l’esperienza diretta in natura, stimolando creatività, fantasia ed immaginazione. – Sviluppare una relazione responsabile tra bambino, animali e natura e dunque una sensibilità ambientale (biofilia), promuovendo un’educazione ambientale attraverso la conoscenza di piante, animali e alberi ed educare al rispetto di tutti gli esseri viventi. – Valorizzare il pensiero creativo attraverso attività indoor come lezioni teatrali, di danza, elementi di yoga, musica, manipolazione, lettura di storie. – Educare alla bellezza e alla felicità, perché i bambini, nella natura e nel bosco, possono vivere in modo spensierato le giornate, con divertimento e spontaneità, ma anche con attenzione, coscienza e serenità, giungendo a una consapevolezza profonda dell’ambiente circostante. – Educazione esperienziale ed emozionale: attraverso l’esperienza il bambino scopre il proprio sé, le proprie emozioni e quelle degli altri, sviluppa un comportamento responsabile con sé stesso, con gli altri e con l’ambiente che lo circonda e riconosce gli stati d’animo propri e altrui, affronta emozioni e paure, diventando più felice, più sicuro e più sano. – Educazione relazionale: l’imprevedibilità delle condizioni climatiche può portare il gruppo a sviluppare una reciproca attenzione tra i membri e questo rafforza il senso di appartenenza e un miglior atteggiamento sociale, l’attenzione all’altro, non lasciare indietro nessuno. – Promuovere una sana alimentazione ed igiene.
Tutti questi obiettivi vengono raggiunti attraverso: – Una routine quotidiana, molto importante perché trasmette sicurezza, confidenza e intimità ai bambini che possono prevedere cosa succederà dopo e concentrarsi nelle loro attività di esplorazione senza la paura dell’ignoto. – Il gioco libero, perché nel gioco spontaneo il bambino rappresenta il suo mondo interiore, rivela la parte intima di sé e apprende abilità e conoscenze. – Lo slow education, gli educatori che assecondano il bambino e lo lasciano fare senza intervenire eccessivamente, svolgendo il ruolo di mediatore tra la natura interiore e quella esteriore del bambino. – La stimolazione multisensoriale, in cui i bambini apprendono il mondo con tutto il corpo, con tutti i sensi e nella natura il loro sviluppo neuro sensoriale viene facilitato. E ancora, escursioni di gruppo, laboratori artistici e creativi, teatrali, di lettura e di cucina, laboratori musicali, cura degli animali e dell’orto, promozione e valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali.
Sono molto entusiasta di questo progetto e mi ritengo fortunata a farne parte perché è un lavoro speciale, quello di lavorare con le generazioni che rappresentano il futuro in mezzo alla natura trasmettendo la mia passione.